In Italia torna, come ogni estate, la preoccupazione per il West Nile Virus.
E tornano le indicazioni del Centro nazionale Sangue sulle sospensioni dei donatori nelle zone in cui il virus viene intercettato, per evitare che circoli tramite le trasfusioni.
In Veneto, oramai da diversi anni, i donatori di sangue e plasma che abbiano soggiornato o vivano in province in cui è presente la zanzara vettrice del virus NON vengono più sospesi, grazie a un particolare test.
“Nella nostra regione, alla prima segnalazione di presenza del virus, veicolato dalla zanzara comune Culex pipiens, è scattata anche quest’anno, dalla fine di giugno, l’esecuzione del test WNV-NAT che individua l’eventuale presenza del virus nel sangue dei donatori – spiega il neo direttore sanitario di Avis regionale Veneto, dott. Bernardino Spaliviero – un test che viene aggiunto agli altri esami per la validazione di ogni sacca donata. Si può quindi continuare a donare, e ricevere, in serenità”.
Il test 2025 è già partito nelle province venete.
Tutti i campioni di sangue prelevati al momento della donazione vengono analizzati. In caso di positività, la sacca viene immediatamente bloccata.
“Rassicuriamo pertanto che nessun donatore che dona in Veneto sarà sospeso per il West Nile Virus – conclude il direttore sanitario – e che tutte le sacche sono controllate”.
Il test ai donatori si rivela utile all’intera collettività, perché contribuisce a controllare la diffusione del virus, attraverso la zanzara vettrice, Culex pipiens (la zanzara comune), monitorata dai servizi veterinari e dal sistema sangue regionale e nazionale, e all’intercettazione con tempestività della presenza del virus.
Fonte: https://www.avisveneto.it